Manoel de Oliveira: “la Ue tende verso una sola fede – la democrazia, e un solo ordine superiore – Bruxelles” 09/12 19:02 CET
Portogallo
intervista
Manoel de Oliveira festeggia in questi giorni il compleanno: cent’anni! E’ il regista, tuttora in attività, piu’ anziano del mondo. Autore di una cinquantina di film, premiato ai maggiori festival, è attualmente impegnato nelle riprese di un film dal titolo intrigante: “Particolarità di una bionda”, tratto dal romanzo dello scrittore portoghese Eça de Queiroz, un classico della letteratura lusitana.
Intervista esclusiva a euronews col decano del cinema mondiale.
euronews – Negli ultimi vent’anni Lei ha realizzato in media piu’ di un film all’anno. Qual è il segreto di tanta vitalità?
Manoel de Oliveira: “Nessun segreto: lavorare, agire, è un impulso naturale… Ho una vita abbastanza complicata; in casa mia c‘è poco spazio, ho troppe cose, e la casa è piccola, e io ho poco tempo. Non posso farci nulla, né in un caso né nell’altro, non posso allungare il tempo né ingrandire la casa – avremmo dovuto fare dei lavori, ma costa troppo.”
en – Che cos‘è il Cinema per Lei?
MO: “Il Cinema è lo specchio della vita”, diceva qualcuno. Io penso che il cinema lo sia piu’ di qualunque altra cosa – il Cinema è l’unico specchio della vita. Ed essendo tale, è pure la memoria della vita.”
en – Quali avvenimenti del Ventesimo secolo l’hanno maggiormente segnata?
MO: “Dal punto di vista sociale e mondiale, direi il venticinque aprile del settantaquattro, la caduta della dittatura in Portogallo – fu un avvenimento straordinario. I militari che hanno fatto il venticinque aprile non volevano il potere, il loro obiettivo era di ristabilire la democrazia nel Paese, è un caso raro, se non unico. Dopo il venticinque aprile, c‘è stato il Socialismo in Francia, e poi il socialismo in Spagna; quindi è caduto il Muro di Berlino, e tutto pareva dischiudere un avvenire di pace e serenità... ma poi c‘è stato il Kosovo, il terrorismo e tutti gli altri orrori… sino a oggi, con la crisi economica, del settore bancario, la crisi del capitalismo… Una situazione che rappresenta un ostacolo alla vita e alla società umana, un ostacolo difficile, ma dobbiamo poterlo superare… almeno spero.”
en – Che soluzione intravvede all’attuale crisi?
MO: “Fermarsi significa morire, e questo è vero soprattutto oggi: la cosa peggiore è fermarsi, ossia non fare piu’ niente, aver paura di agire… che la gente si precipiti in banca a ritirare i propri risparmi per paura di perderli non fa che aggravare la recessione e la sua stessa situazione. E’ un errore fermarsi, non continuare con la propria attività...”
en – Come vede il futuro dell’Europa?
MO: “In Europa c‘è un mito storico e religioso. A questo tende l’Unione Europea, un ordine superiore unico e generico, e una sola fede: la democrazia. La religione è messa da parte a favore della democrazia, che va generalizzandosi. L’Unione dell’Europa ha lo stesso obiettivo: “un solo re e un solo papa”, ed è quello che succederà, con Bruxelles al centro. Mi pare straordinario, anche se difficile, perché i climi cambiano da regione a regione, le lingue pure, ognuno ha le sue idiosincrasie. E’ un processo sempre molto difficile: rendere bene accetto qualcosa a una tale diversità è difficile.”
en – Secondo Lei, quali sono i grandi problemi della società contemporanea?
MO: “La televisione mostra soprattutto pornografia, violenza e sangue. Le donne lavorano e non si occupano dei figli che restano soli davanti alla tivu’. Oggi c‘è un’enorme perdita di valori…”
en – Qualcuno sostiene che il Cinema e le Arti in genere non dovrebbero avere finanziamenti pubblici. Lei che cosa ne pensa?
MO: “Quando faccio un film do’ da lavorare a un’intera troupe costituita da molte persone: attori, comparse, tecnici, società varie, tutti contribuenti. Anche quando ricevo un finanziamento pubblico non so se la cifra sia inferiore o meno a quello che lo Stato incasserà in termini fiscali. Lo Stato ci guadagna sempre. Faccio lavorare il mondo del cinema, e non è male. Se uno si ferma viene tutto meno, il movimento è la vita.”
en – Come si potrebbe attirare piu’ pubblico nelle sale a vedere film d’autore?
MO: “Bisogna formare la gente, in profondità. L’istruzione è fondamentale.
Fra le priorità di un governo io ritengo vi debba essere la Sanità. Un paese senza sanità non vale nulla. In secondo luogo, pero’, deve venire l’Istruzione, e poi l’Arte, che è il complemento dell’istruzione. Rientra nella condizione umana, senza non puo’ funzionare. Tutto il resto viene dopo.”
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