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sexta-feira, 2 de março de 2012

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2 marzo - Per Sinfonie d'Inverno, John Neschling dirige l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli - Bari




Quarto appuntamento per “Sinfonie d’Inverno”
John Neschling dirige l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli
Venerdì 2 marzo alle 21.00 la rassegna “Sinfonie d’Inverno” propone il suo quarto ed ultimo appuntamento. John Neschling dirigerà l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli nella Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler. In programma anche Ave Maria in fa maggiore per coro misto a sette parti “a cappella” di Anton Bruckner, maestro del Coro della Fondazione Petruzzelli, Franco Sebastiani.
I biglietti sono in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e su www.bookingshow.it.
Infopoint: 080.975.28.40.

In programma.

Gustav Mahler (1860-1911) – Sinfonia in do diesis min. n.5 (Marcia funebre – Tempestoso mosso – Scherzo – Adagietto – Rondò finale)
Toni cupi e coloriti drammatici, in questa sinfonia che comprende una delle pagine più “popolari” dell’autore: il celebre Adagietto, lirico ed espressivo e che fu inserito nella colonna sonora del film “Morte a Venezia” di Luchino Visconti. Avvio con una marcia funebre, quindi un lungo scherzo nel quale l’autore ancora una volta fa riferimento a una melodia popolare, conclusione con un colorito, spettacolare crescendo.

Anton Bruckner - “Ave Maria” in fa magg. per coro misto a sette parti “a cappella”
Creata nel 1861, l’”Ave Maria” è la prima delle composizioni – il genere è il “mottetto” – significative dell’autore in questo campo. Nella breve pagina si riscontra un chiaro riferimento alla “eredità” di Palestrina, ma nel contempo l’espressione tipica della personalità di Bruckner, capace di creare anche per le voci inaspettate morbidezze. Le parti femminili e quelle maschili, dapprima contrapposte si riuniscono nel nome “Jesus”.


John Neschling, direttore d’orchestra

La storia personale del M° Neschling è veramente degna di nota. L’albero genealogico della sua famiglia include due imponenti figure della musica classica del XX secolo: è infatti pronipote sia del compositore Arnold Schönberg che di Arthur Bodanzky, un eminente direttore d’orchestra attivo in particolare a Vienna e a New York nella prima metà del XX secolo. Gli studi del M° Neschling sono iniziati con il pianoforte, strumento con cui si era conquistato la fama di fanciullo prodigio. Alla fine ha trovato la sua strada nella direzione d’orchestra e, lasciato il Brasile per l’Europa, è stato allievo di Hans Swarowsky all’Accademia musicale di Vienna, e più tardi, frequentando Tanglewood, di Leonard Bernstein. Da studente ha vinto svariati concorsi di direzione d’orchestra tra cui il Guido Cantelli alla Scala (1976), il London Symphony Orchestra (1972) e a Firenze (1969).

Il M° Neschling ha vissuto per vent’anni in Europa dove è ben conosciuto e dirige le più importanti orchestre sinfoniche e nei maggiori teatri d’opera. È stato direttore principale durante il Centenario del Teatro Massimo di Palermo (1996-99), direttore artistico del Teatro Nazionale di Lisbona (1983-88), di quello di St. Gallen in Svizzera (1990-97) e dell’Opéra di Bordeaux in Francia (1996-98). Il M° Neschling è stato inoltre direttore in residenza all’Opera di Stato di Vienna (1992-94), dove ha diretto un ampio repertorio di opere tedesche, italiane e francesi di diverso stile, da Mozart a Zemlinsky, da Donizetti a Puccini. È stato anche ospite, fra l’altro, della Sinfonica di Vienna, della Berlin Radio Orchestra, della Tonhalle Orchestra (Zurigo), dell’Accademia di Santa Cecilia (Roma) e dell’Orchestra Nazionale della RAI. Fra i teatri europei ha diretto all’Opera di Zurigo e a Stoccarda (Die Zauberflöte), alla Deutsche Oper di Berlino (Il Trovatore), all’Arena di Verona (Macbeth), al Teatro Regio di Torino (Wozzeck), al Teatro Carlo Felice di Genova (Don Pasquale, Adelia) e alla Bonn Opera (Il Guarany), solo per citarne alcuni. Il suo debutto in Nord America è avvenuto nel settembre 1997 alla Washington Opera con Il Guarany, del compositore brasiliano Antonio Carlos Gomes con Placido Domingo nel ruolo del titolo. Nonostante la sua carriera da direttore in Europa, già nel 1973 decise di ritornare al suo Paese natale, dove ha diretto contemporaneamente i teatri della nativa Rio de Janeiro e di San Paolo e dal 1997 al 2009 è stato Direttore artistico e musicale dell’Orchestra Sinfonica di San Paolo – OSESP, accettando la sfida dei leader culturali del suo paese di ritornare a rifondare un’orchestra sinfonica di livello internazionale. Il M° Neschling ha dato linfa all’orchestra e alla comunità culturale con risultati straordinari: nel luglio 1999, ha diretto l’Orchestra per l’inaugurazione della nuova Sala Concerti di San Paolo, costruita all’interno della storica stazione ferroviaria Estação Júlio Prestes. Il M° Neschling ha rivolto sempre più la sua attenzione anche alla composizione firmando le colonne sonore di molti importanti film brasiliani tra cui Il bacio della donna ragno, Pixote, Lúcio Flávio, Gaijin, Os Condenados and Desmundo. Tra i suoi impegni recenti, in campo sia operistico che sinfonico, ricordiamo Il Barbiere di Siviglia a Belo Horizonte, Don Giovanni a Buenos Aires, concerti sinfonici in numerose città di tutto il mondo, tra cui Kuala Lumpur, Buenos Aires, Verona, Liegi, Maastricht, Montevideo, Bologna e Bilbao. Per la recente registrazione della Trilogia romana di O.Respighi effettuata per l'etichetta Bis, in cui è a capo dell'Orchestra Sinfonica di San Paolo, è stato accolto da critiche lusinghiere da parte della stampa internazionale. E’ stato impegnato a dirigere, tra l'altro, La Bohème all'Arena di Verona e concerti sinfonici a Palermo, Bari e Varsavia. Prossimamente sarà impegnato ancora a Bari e Palermo, poi Tenerife e Liegi.







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Filippo Lattanzi e John Neschling chiudono la Stagione Sinfonica del Petruzzelli




11 Novembre 2011 305 Visite Nessun Commento Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Filippo Lattanzi e John Neschling
Sabato 12 novembre
si concluderà la Stagione Sinfonica del Teatro Petruzzelli. Il bilancio artistico dell’anno 2010/2011 è il raggiungimento di un ottimo livello da parte dell’Orchestra con cui tutti i direttori ospiti non hanno potuto che congratularsi, ribadendo il senso di dedizione, il rigore e la disciplina, rari da trovare in una compagine di questo tipo. Per chiudere in bellezza la stagione in corso il sovrintendente Vaccari ha scelto di affidarsi alla competenza di due straordinari interpreti il percussionista barese di formazione internazionale Filippo Lattanzi e il direttore d’orchestra John Neschling. Il programma della serata del 12 novembre è quanto mai intrigante per le novità proposte. Lattanzi interpreterà da solista il Concierto Candela per percussioni e orchestra dell’autrice messicana Gabriela Ortiz. La Ortiz è nata a Città del Messico nel 1964 da genitori musicisti di musica folk, ha anch’ella come il percussionista barese che la interpreta una formazione internazionale, parigina all’Ecole Normale de Musique. Ha fatto poi ritorno a casa per la malattia della madre, finendo per studiare composizione con Mario Lavista al Conservatorio Nazionale, per poi tornare a studiare a Londra prima alla Guildhall School con il grande Robert Saxton, poi con Simon Emmerson alla University of London dove ha conseguito anche un dottorato di ricerca nel 1996.
Filippo Lattanzi e John NeschlingIl termine “Candela” è la traduzione spagnola dell’italiano “con fuoco”. Il Concierto Candela è opera assai rara nel panorama musicale mondiale non solo perché mette al centro della composizione le percussioni ma soprattutto perché ribalta la tradizionale funzione che queste ricoprono all’interno dell’orchestrazione. Nel divenire centrali, infatti, esse assumono un ruolo del tutto differente, acquisendo una funzione melodica inedita. Il respiro che ricoprono è necessariamente maggiore. La Ortiz inoltre predilige strumenti tipici della trazione sacra latino americana, soprattutto azteca, le marimbas e le teponaxli. Entrambi questi strumenti contribuiscono a conferire un suono preciso, allargando lo spettro sonoro e definendolo maggiormente attraverso un uso di spazi sonori bilanciati tra solista e orchestra. Il concierto della Ortiz è tripartito in tre movimenti: 1) Marimba Candela, 2) Nocturno, 3) Toccata Candela. John Neschling dirigerà poi la 4° Sinfonia di Anton Bruckner e di questo compositore è un apprezzato interprete. La Romantica di Bruckner è una delle più significative di tutto il romanticismo e prevede un organico così composto 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba; timpani; archi. Ciò comporta una massima ricchezza di tonalità, in un panorama sonoro di rara completezza e bellezza. La Sinfonia Romantica di Anton Bruckner é forse la composizione più popolare dell’autore. La prima stesura risale al 1874, ma Bruckner ne fece almeno tre versioni diverse negli anni successivi. L’aggettivo Romantica fu data dallo stesso autore e sembra indicare, secondo l’uso del tempo, un riferimento della composizione alla natura. Il primo tempo è un Bewegt, nicht zu schnell (Mosso, non troppo veloce) Il tremolo degli archi, e il richiamo del corno - su intervalli di quinta e di sesta - dipinge subito un’atmosfera quieta e spaziosa, ma sottilmente inquieta. La sinfonia è piena di tremoli, una vera e propria fucina di tendinite, sottolinea il direttore d’orchestra, nipote del compositore Arnold Schoenberg e del direttore d’orchestra Arthur Bodanzky. Nonostante sia nato a San Paolo del Brasile infatti la formazione di John Neschling è avvenuta a Vienna con Hans Swarowsky, e com Leonard Bernstein a Tanglewoodane ed invita tanto l’orchestra barese quanto il pubblico ad entrare nello spirito di Bruckner i cui tempi sono molto differenti da quelli delle normali composizioni sinfoniche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






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