Sabato 12 novembre si concluderà la Stagione Sinfonica del Teatro Petruzzelli. Il bilancio artistico dell’anno 2010/2011 è il raggiungimento di un ottimo livello da parte dell’Orchestra con cui tutti i direttori ospiti non hanno potuto che congratularsi, ribadendo il senso di dedizione, il rigore e la disciplina, rari da trovare in una compagine di questo tipo. Per chiudere in bellezza la stagione in corso il sovrintendente Vaccari ha scelto di affidarsi alla competenza di due straordinari interpreti il percussionista barese di formazione internazionale Filippo Lattanzi e il direttore d’orchestra John Neschling. Il programma della serata del 12 novembre è quanto mai intrigante per le novità proposte. Lattanzi interpreterà da solista il Concierto Candela per percussioni e orchestra dell’autrice messicana Gabriela Ortiz. La Ortiz è nata a Città del Messico nel 1964 da genitori musicisti di musica folk, ha anch’ella come il percussionista barese che la interpreta una formazione internazionale, parigina all’Ecole Normale de Musique. Ha fatto poi ritorno a casa per la malattia della madre, finendo per studiare composizione con Mario Lavista al Conservatorio Nazionale, per poi tornare a studiare a Londra prima alla Guildhall School con il grande Robert Saxton, poi con Simon Emmerson alla University of London dove ha conseguito anche un dottorato di ricerca nel 1996.
Il termine “Candela” è la traduzione spagnola dell’italiano “con fuoco”. Il Concierto Candela è opera assai rara nel panorama musicale mondiale non solo perché mette al centro della composizione le percussioni ma soprattutto perché ribalta la tradizionale funzione che queste ricoprono all’interno dell’orchestrazione. Nel divenire centrali, infatti, esse assumono un ruolo del tutto differente, acquisendo una funzione melodica inedita. Il respiro che ricoprono è necessariamente maggiore. La Ortiz inoltre predilige strumenti tipici della trazione sacra latino americana, soprattutto azteca, le marimbas e le teponaxli. Entrambi questi strumenti contribuiscono a conferire un suono preciso, allargando lo spettro sonoro e definendolo maggiormente attraverso un uso di spazi sonori bilanciati tra solista e orchestra. Il concierto della Ortiz è tripartito in tre movimenti: 1) Marimba Candela, 2) Nocturno, 3) Toccata Candela. John Neschling dirigerà poi la 4° Sinfonia di Anton Bruckner e di questo compositore è un apprezzato interprete. La Romantica di Bruckner è una delle più significative di tutto il romanticismo e prevede un organico così composto 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba; timpani; archi. Ciò comporta una massima ricchezza di tonalità, in un panorama sonoro di rara completezza e bellezza. La Sinfonia Romantica di Anton Bruckner é forse la composizione più popolare dell’autore. La prima stesura risale al 1874, ma Bruckner ne fece almeno tre versioni diverse negli anni successivi. L’aggettivo Romantica fu data dallo stesso autore e sembra indicare, secondo l’uso del tempo, un riferimento della composizione alla natura. Il primo tempo è un Bewegt, nicht zu schnell (Mosso, non troppo veloce) Il tremolo degli archi, e il richiamo del corno - su intervalli di quinta e di sesta - dipinge subito un’atmosfera quieta e spaziosa, ma sottilmente inquieta. La sinfonia è piena di tremoli, una vera e propria fucina di tendinite, sottolinea il direttore d’orchestra, nipote del compositore Arnold Schoenberg e del direttore d’orchestra Arthur Bodanzky. Nonostante sia nato a San Paolo del Brasile infatti la formazione di John Neschling è avvenuta a Vienna con Hans Swarowsky, e com Leonard Bernstein a Tanglewoodane ed invita tanto l’orchestra barese quanto il pubblico ad entrare nello spirito di Bruckner i cui tempi sono molto differenti da quelli delle normali composizioni sinfoniche.
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